martedì 21 settembre 2010

Le Arance d'ORO. de "Il meraviglioso mondo di Shangri-La"

...C’era una volta un re che avev un giardino con moltissimi alberi. Erano tutti belli, ma il pìù pregiato era quello dalle arance d'oro. Il re controllava spesso che nessuno rubasse le arance, ma c’era un cardellino che faceva addormentare chiunque facesse la guardia, anche il re in persona. Allora il re fece annunciare che avrebbe dato una ricompensa a chi gli avrebbe portato vivo o morto quel cardellino dispettoso. Un giorno, al castello, si presentò un contadino, che voleva la mano della principessa in cambio del cardellino . Il re non era d’accordo, ma accettò lo stesso. Quando il giovane tornò col cardellino, il re perònon mantenne la parola data , perché non voleva per genero uno zoticone. Il re cominciò a fare i dispetti al cardellino, per farsi dire dov’erano nascoste le arance. "Sono nella grotta delle sette porte, custodite dal mercante col berretto rosso e bisogna sapere il motto, conosciuto solo dal mercante e dal contadino.". Il re, allora, mandò a chiamare il contadino e gli disse che in cambio del motto gli avrebbe dato in sposa sua figlia, la principessa. Il giovane che non aspettava altro, gli rivelò la frase: "Secca risecca! Apriti, Cecca.". Il Re andò alla grotta e ci trovò molti diamanti grossi e bellissimi ed anche le arance d'oro. Ma uscito dalla grotta, dove il contadino lo stava aspettando, di nuovo non mantenne la sua parola. Quando arrivò a palazzo al posto delle arance d’oro trovò arance marce e i diamanti erano diventati dei gusci di lumaca. Il re allora riprese a far dispetti al cardellino, che gli disse: "Per riavere le arance, devi conoscere un altro motto, e lo sanno due sole persone : il mercante e il contadino.". Il re mandò a chiamare il giovane contadino e gli propose un altro patto. Il contadino era molto innamorato della principessa e così accettò. Il re fece molti viaggi alla grotta e tornò più volte coi sacchi colmi di arance d'oro, ma nemmeno questa volta mantenne la parola che aveva dato al giovane. Un giorno la principessa disse al re che avrebbe voluto tenere il cardellino nella sua stanza e fu accontentata, ma il cardellino smise di cantare. Spiegò alla principessa che non cantava perché il suo padrone era sempre triste e piangeva pensando a lei. E aggiunse che il contadino era molto più generoso e signore dello stesso Re . La principessa disse: "Se è vero, va a chiamarlo che lo voglio sposare.". Ma una volta libero, il cardellino non ritornò più . Arrivò invece un ambasciatore del Re di Francia che la chiedeva in moglie, ma la principessa disse decisa che non voleva sposarsi e non cambiò idea nemmeno quando il Re di Francia giunse al palazzo . Il re era molto imbarazzato e il pretendente disse: "Portate questo regalo alla principessa.". Era una scatolina tutto d'oro e di brillanti, ma la principessa che piangeva sempre lo posò sul comodino senza neppure aprirlo. "Cardellino traditore, tu e il tuo padrone.", si lamentava. "Non siamo traditori, né io, né il mio padrone.", rispose il cardellino dalla scatolina . Quando il re seppe chi era in realtà il contadino, diede in dote alla figlia l'albero dalle arance d'oro. Il giorno dopo si celebrarono le nozze e la principessa e il re di Francia vissero felici e contenti.

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