venerdì 13 agosto 2010

IL COMPUTO DEL TEMPO. Cosmogonia Nordica. de "Il meraviglioso mondo di Shangri-La"


Dice la Volva: "Andarono allora gli Dèi tutti ai troni del giudizio, divinità santissime e su questo deliberarono: alla notte e alle fasi lunari nome imposero; al mattino dettero un nome e al mezzogiorno, al pomeriggio e alla sera per contare gli anni. Andarono allora gli Dèi tutti ai troni del giudizio, divinità santissime e su questo deliberarono: alla notte e alle fasi lunari nome imposero; al mattino dettero un nome e al mezzogiorno, al pomeriggio e alla sera per contare gli anni. Voluspà [5-6] Terminata la creazione del mondo, Odinn, Vili e Vé presero le scintille che volavano nell'aria, spruzzate fuori da Mùspellsheimr, e le posero nel mezzo del Ginnungahiminn, il cielo degli abissi, sopra e sotto, in modo da illuminare il cielo e la terra. A quel tempo il sole e la luna vagavano liberi nel cielo, del tutto ignari delle loro virtù e del loro destino. Le stelle parimenti non avevano né leggi né dimore. Così i figli di Odinn misero ordine nel firmamento, dando a tutti gli astri un posto e un ruolo. Ad alcuni li posero fissi nella volta del cielo, per altri stabilirono una rotta da percorrere. Volsero a sud il corso del sole e diedero nome al mattino e alla sera, al mezzogiorno e al pomeriggio. Misurarono le fasi lunari e imposero a esse un ordine e una durata. Regolarono i meccanismi del firmamento, dando all'universo ordine e stabilità. Furono stabilite in questo modo le divisioni dei giorni, il calcolo dei mesi e degli anni. E così iniziò il computo del tempo.".

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