mercoledì 18 agosto 2010

Miti e Leggenda: I Miti Greci Del Lupo. de "Il meraviglioso mondo di Shangri-La"


Nella mitologia greca troviamo almeno due storie molto simili a quella della fondazione di Roma. La prima riguarda la fondazione di Tebe. Euripide narra che Antiope, figlia del re di Tebe Nitteo, ebbe da Zeus due figli, due gemelli, Anfione e Zeto. Per paura dell'ira paterna Antiope dovette abbandonare i figli in una caverna del monte Citerone. Davanti alla caverna sgorgò miracolosamente una sorgente di limpida acqua e ben presto un pastore venne ad abbeverare il suo gregge. Accortosi dei due fanciulli il pastore li prese con sé e li educò come suoi figli. Intanto il padre di Antiope era morto e del regno si era impossessato suo fratello Lico, "il Lupo". Lico temeva naturalmente che i due figli di Antiope potessero rivendicare il trono di Tebe. Infatti quando i due fratelli divennero adulti il pastore raccontò loro la vera storia della loro nascita e i due non ebbero altra idea che quella di riconquistare il regno di Tebe. Erano però molto diversi nel carattere e spesso litigavano. Anfione amava la musica e le arti, Zeto la caccia e l'avventura. Dopo varie vicende riuscirono, con l'aiuto del padre Zeus a cacciare Lico dal trono e a rendere la città di Tebe, che era allora un misero villaggio, la città più potente della Grecia. Zeto, per la sua abilità nel combattere, divenne il condottiero della città, Anfione, con la sua musica divina, riuscì a smuovere le pietre che servirono per fortificare la città. La leggenda della fondazione di Tebe è molto simile alla leggenda della fondazione di Roma, ma mentre nel racconto greco Lico, il Lupo, è il principale avversario dei due gemelli, nella leggenda romana la Lupa costituisce la loro salvezza. Molto più complessa è un'altra leggenda della mitologia greca in cui si narra della fondazione di Micene. È la storia di due gemelli Acrisio e Preto, così diversi tra di loro che cominciarono a litigare già nel ventre materno. Appena furono adulti lottarono per stabilire chi dei due dovesse regnare sulla loro città, Argo. Vinse Acrisio e Preto dovette emigrare in Licia, nella terra dei Lupi. La leggenda continua narrando che la figlia di Acrisio, Danae, fu sedotta da Zeus e concepì un figlio a cui fu dato nome Perseo. Quando Acrisio scoprì il nipote Perseo ebbe timore per il suo regno e lo fece rinchiudere in una piccola arca che abbandonò ai flutti del mare. Un pescatore di nome Dictis raccolse il bimbo e lo allevò come fosse suo figlio. Divenuto adulto Perseo venne a conoscenza della sua origine e decise di riconquistare il trono di Argo. Giunto nella città, dopo aver superato molti ostacoli, trovò che Arcisio era ben disposto nei suoi confronti ed anzi era pronto a consegnargli pacificamente il trono. Si organizzò dunque una grande festa della pace, ma durante la festa, giocando insieme ad altri giovani, Perseo scagliò con grande forza un disco verso il luogo dove si trovava Acrisio. Il disco roteò nell'aria, colpì e uccise il vecchio re. Pentito, Perseo si allontanò da Argo e fondò la città di Micene. Anche in questo racconto si ritrovano gli elementi della leggenda di Romolo e Remo, anche se, apparentemente, non compare la figura del Lupo, ma Preto, cacciato da Acrisio, emigra in Licia nella terra dei Lupi e la madre di Perseo si chiama Danae e "daos" era il nome frigio del Lupo.

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