venerdì 13 agosto 2010

L'ESTATE E L'INVERNO. Cosmogonia Nordica. de "Il meraviglioso mondo di Shangri-La"


Ma che cosa si deve la differenza per cui le estati sono calde e gli inverni freddi? Tutti lo sanno spiegare. Svàsudr si chiamava il gigante padre di Sumar «estate». Egli viveva una vita così felice che da lui prese nome ciò che era ameno e piacevole [sváslekt]. Il padre di Vetr «inverno» invece era un gigante che alcuni dicono si chiamasse Vindsvalr (mentre altri dicono Vindlòni); egli era figlio di Vàsadr. Essi erano parenti severi e d'animo freddo e Vetr aveva il loro carattere.
LA «FAMIGLIA DEL FREDDO» Vale la pena soffermarsi su quella che si chiama, secondo la felice definizione di Henrik Schück, la «famiglia del freddo» (Schück 1906). Si tratta della stirpe del gigante Fornjòtr, il cui nome è stato interpretato come «antico gigante» o «primo possessore [della terra]» (Isnardi 1977 | Isnardi 1991). Le tradizioni che riguardano costui e la sua stirpe, tuttavia, non ci vengono da testi mitologici ma da saghe storiche o pseudostoriche, dalle quali tuttavia è forse possibile ricostruire qualche sorta di antica genealogia di creature elementali. La tradizione più completa è trasmessa dall'incipit della Orkneyjnga saga, «Saga degli uomini delle Orcadi», dove si legge: Fornjótr hefir konungr heitit. Hann réð fyrir Gotlandi, er kallat er Finnland ok Kvenland. Þat er fyrir austan hafsbotn þann, er gengr til móts við Gandvík; þat köllum vér Helsingjabotn. Fornjótr átti þrjá syni. Hét einn Hlér, er vér köllum Ægi, annarr Logi, þriði Kári. Hann var faðir Frosta, föður Snæs ins gamla. Hans sonr hét Þorri... C'era un re di nome Fornjòtr. Egli regnava sul Gotland e su quelle terre chiamate Finnland e Kveland, che si estendono a oriente del Gandvík, golfo che noi chiamiamo di Helsingjabotn. Fornjòtr aveva tre figli. Il primo si chiamava Hlér, che noi chiamiamo AEgir, il secondo Logi e il terzo àri. Questo fu il padre di Frosti, il padre di Snær inn gamli, il «vecchio». Il figlio di questi si chiamava Þorri... Orkneyjnga Saga Con maggiori dettagli, troviamo la medesima genealogia riferita nel trattato Hversu Noregr byggðist, «Come la Norvegia fu popolata»: Fornjótr hét maðr. Hann átti þrjá sonu. Var einn Hlér, annarr Logi, þriði Kári. Hann réð fyrir vindum, en Logi fyrir eldi, Hlér fyrir sjó. Kári var faðir Jökuls, föður Snæs konungs, en börn Snæs konungs váru þau Þorri, Fönn, Drífa ok Mjöll. Þorri var konungr ágætr. Hann réð fyrir Gotlandi, Kvenlandi ok Finnlandi. Un uomo si chiamava Fornjòtr; aveva tre figli. Il primo si chiamava Hlér, il secondo Logi e il terzo Kàri. Questi governava sui venti, Logi sul fuoco, Hlér sul mare. Kàri era il padre di Jokull, padre di re Snær. I figli di Snær erano Þorri, Fönn, Drífa e Mjöll. Þorri fu un eccellente sovrano. Regnava sul Gotland, il Kvenland e il Finnland. Hversu Noregr byggðist In una fonte latina medievale, il Supplementum Historiæ Norvegicæ, troviamo questo passo: Ferniotus, rex Finlandiæ filios tres habuit: Logie, flamma, creditus in ignem imperium gerere. Hic alias ob præstantiam formæ Halogiæ: excelsa flamma dictus est, a quo Hálogaland [...]. Káre ventus, creditus idem à cæcis ethnicis in divorum numero ut Æolus quidam ventis præesse; Hlǿr idem etiam Ægier dictus est mare. Creditus post fata ut alter Neptunus maris dominium habere. Fornjótr, re di Finlandia ebbe tre figli: Logi "fiamma", del quale si ritiene abbia il dominio sul fuoco. Costui è altrimenti detto, per la particolare bellezza, Hálogi, «eccelsa fiamma», da cui Hálogaland [...]. Kari, «vento», che i ciechi abitanti del luogo ritengono nel consesso degli dèi preposto ai venti come quel certo Eolo. Allo stesso modo il mare è detto Hlér e anche AEgir. Si ritene che dopo la morte abbia il dominio dei mari come un altro Nettuno. Supplementum Historiæ Norvegicæ [c1] Quest'ultimo testo ci assicura anche, esplicitamente, che Frosti e Jokull siano la stessa persona, una personificazione del gelo, rendendo coerenti le genealogie sopra fornite: «Frostus [...] alias Iøcull, à gelu sic dictus». (Isnardi 1977) È evidente che Fornjòtr e i suoi discendenti siano esseri mitologici, creature legate agli elementi. I tre figli di Fornjòtr, cioè AEgir, Logi e Kàri, sono legati rispettivamente al mare, al fuoco e al vento, elementi che essi governano o con i quali sono identificati tout-court. I figli di Kàri, poi, hanno nomi che li connettono alla sfera del freddo: Frosti «gelo» (detto Jokull «ghiacciaio»), Snær «neve», Þorri «mese del quarto vento» (cioè il mese da gennaio e febbraio, anche se l'etimologia rimane incerta), Fönn «nevischio», Mjöll «neve fresca», Drífa «tormenta di neve». Si tratta di personaggi allegorici, figure di giganti primordiali che rappresentano l'inverno e i suoi elementi, in tutta la loro potenza e ostilità. Il fatto che le fonti definiscano Fornjòtr e i suoi discendenti come degli antichi sovrani finni, non è probabilmente motivo di stupore. Nelle saghe, il Finnland è visto come la terra del gelo primordiale, patria di maghi e sciamani dai poteri potentissimi. È questa la versione che ci fornisce lo stesso Snorri nella Ynglinga saga, in due episodi che si svolgono nelle lontane regioni finniche. Nel primo di essi, Vanlandi, durante un viaggio nel Finnland, sposa Drífa figlia di Snær (qui nella tarda ortografia Snjàr), ma in seguito la abbandona per tornare in Sviþjóð; lei gli lancia allora un potente incantesimo facendolo morire (Ynglinga saga [13]). Nel secondo episodio, un discendente di Vanlandi, re Agni, scende in battaglia contro Frosti, un capo dei Finnar. Frosti cade nello scontro e Agni prende prigionieri i suoi due figli, Logi e Skjálf. Skjálf viene violentata da Agni, ma in seguito si vendica facendo ubriacare il re e quindi impiccandolo nel sonno.v Þat var eitt sumar, er Agni konungr fór með her sinn á Finnland, gékk þar upp ok herjaði. Finnar drógu saman lið mikit ok fóru til orrostu. Frosti er nefndr höfðingi þeirra. Varð þar orrosta mikil, ok fékk Agni konungr sigr; þar féll Frosti ok mikit lið með honum. Agni konungr fór herskildi um Finnland, ok lagði undir sik, ok fékk stórmikit herfang. Hann tók ok hafði með sér Skjálf, dóttur Frosta, ok Loga bróður hennar. Un'estate re Agni si era recato nel Finnland col suo esercito e, sbarcato, s'era dato al saccheggio. I Finni raccolsero una grossa truppa, dando battaglia. Il loro capo si chiamava Frosti. Si accese un furioso combattimento, e re Agni ottenne la vittoria. Cadde là Frosti e molti uomini con lui. Re Agni saccheggiò il Finnland, lo sottomise e fece grandissimo bottino. Catturò e tenne presso di se Skjálf, figlia di Frosti, e Logi, suo fratello. Snorri Sturluson: Ynglinga saga. Se nella Ynglinga saga, Logi è detto essere figlio di Frosti, Snorri non dimentica tuttavia che egli era considerato figlio di Fornjòtr. Più tardi, trattando della tragica morte di re Óláfr Trételgja nell'incendio della propria casa, egli cita un passo tratto dall'Ynglingatal di Þjóðólf or Hvínir, dove, in una kenning, il fuoco è chiamato «figlio di Fornjòtr» (Ynglingatal | Ynglinga saga). In quanto alle due Edda esse ci riferiscono soprattutto le leggende riguardanti AEgir, dio del mare. Esso è presente in due poemi eddici, l'Hymskvìda e il Lokasenna, dove è rappresentato nella veste di birraio degli dèi. Nella stessa veste egli appare nel secondo libro dell'Edda di Snorri, lo Skàldskaparmàl, in cui è anzi proprio il convivio divino alla sua corte, con AEgir che domanda al dio-poeta Bragi l'origine delle kenningar, a offrire l'occasione per Snorri di raccontare le leggende che sono alla base delle metafore scaldiche.

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