domenica 15 agosto 2010

La Macchina Etiope. de "Il meraviglioso mondo di Shangri-La"


Una leggenda popolare del popolo Hamer dell'Etiopia spiega l'incontro con la modernità.
"C'erano una volta un cane, una capra e un asino. In una giornata di splendido sole africano, al riparo di una grande acacia, i tre amici si annoiavano cercando di resistere alla forte calura. Ad un cento punto il cane, rompendo l'afoso silenzio, pronunciò con fare alquanto sofferente alcune parole. “Perché non andiamo a cercarci un pò di sollievo lungo il fiume?”. “Con questo caldo?”, rispose l'asino. “E non c'è un modo per andarci più comodamente?”, chiese la capra. Decisero allora di provare ad andare al villaggio vicino per cercare un mezzo che li potesse portare al fiume senza dover camminare sotto il solleone. Al villaggio trovarono un taxi, con l'autista che riposava all'ombra della stessa macchina. “Ci potresti portare al fiume per cercare un pò di fresco e dare un bagno?”, chiese subito il cane. A queste parole l'autista si destò stupito e non ancora perfettamente sveglio rispose: “Dove volete andare!”. “Al fiume, a fare un bagno e ripararci sotto le fresche fronde degli alberi”, rispose l'asino. L'autista, pensando che avrebbe potuto fare anche lui la stessa cosa, si offri di portare i tre amici alla meta tanto agoniata. Il viaggio fu breve ma alquanto caldo. Arrivati a destinazione, i tre amici scesero e l'asino per primo si avvicinò all'autista per pagare la sua parte. Poi fu la volta del cane, che però aveva solo pezzi grossi e l'autista, facendo finta di niente, preso il denaro, non diede il resto al cliente che lo stava aspettando. La capra invece, appena scesa dalla macchina, velocemente si allontanò senza pagare. Ancora oggi, quando una qualsiasi macchina entra nel villaggio o passa sulla strada vicino all'acacia, il cane si mette a correre ed abbaiare cercando di fermare l'autista per chiedergli il resto. La capra, per paura di dover corrispondere il dovuto, si allontana precipitosamente e si mischia tra le altre per rendersi irriconoscibile. L'asino, invece, non avendo nulla da pretendere e nemmeno nulla da nascondere, continua tranquillo e indifferente a fare quello che stava facendo."

Nessun commento:

Posta un commento